Un giorno capitò uno straniero. Si assopì proprio sotto l’albero in cui dormiva il gufo. Il gufo si svegliò come al solito, dopo il tramonto, e si accorse di questo viandante, un tipo vestito di stracci e con un cappello a tesa larga.
- Lei cosa ci fa qui? – gli chiese, sporgendosi dal buco nel tronco che era l’ingresso della sua umile dimora.
- Cerco la sorgente… – rispose lo straniero, alzandosi e togliendosi il cappello.
- La sorgente del tempo? – chiese il gufo, che la sapeva lunga.
- Si. Ho barattato una pentola d’oro per sapere dove si trova. Spero di non essere stato ingannato – disse preoccupato il viandante.
Il gufo lo guardò con i suoi occhi giallissimi. Ormai era buio, e presto sarebbe dovuto uscire per cacciare. Ma quell’uomo lo incuriosiva. Un altro sognatore alla ricerca della mitica sorgente. Come se si potesse seguire semplicemente un sentiero per arrivarvi. La sorgente del tempo….
- No, al contrario. È sulla strada giusta. Ma permettetemi una domanda ancora. -
- Prego, signor Gufo. -
- Lei mi sembra un giovane in gamba. Come posso spiegare… Mi piace il suo cappello, ecco qua! Comunque, un tipo in gamba con un cappello come il suo perché dovrebbe barattare una pentola d’oro per sapere dove si trova la sorgente del tempo? –
- Beh, tutti vogliono sapere dove si trova la sorgente, no? -
- Appunto. E crede che una pentola d’oro possa bastare? -
Allo straniero sfuggì un mezzo sorriso. Il gufo si augurò che avesse capito. Poi si alzò in volo, scomparendo nel cielo scuro. La caccia iniziava…
Con l’oro non si compra la conoscenza. Al massimo si può rimediare una botte di vino, che non è male.
Lo straniero tornò a casa, deluso ma non affranto.
Il gufo invece tornò a guardare la luna.
- Dai, vieni giù! -
- Non posso, ho da fare…-
Che rizzacazzi, pensò.
GM Willo 2008
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